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P. 20/03/2002

-le previste opere di impermeabilizzazione delle gallerie per contenere fenomeni di drenaggio in corrispondenza dell'attraversamento di acquiferi, sebbene di modesta entità, sono da considerarsi presidi efficaci a contenere l'impatto potenziale;

- le opere di rinaturazione sono sufficientemente estese e appropriate sia per le tecniche che nella scelta delle specie da impiegare, appartenenti all'ambito fitoclimatico interessato. Si avrà pertanto il recupero e la riqualificazione delle aree interessate dai lavori di ampliamento, a meno delle superfici direttamente impegnate;

-l'impatto di conseguenza sarà temporaneo e reversibile.

- Le opere saranno estese anche al recupero dei tratti e delle opere d'arte dismesse si avrà quindi un bilancio complessivamente positivo rispetto alle componenti naturalistiche. Anche per quanto riguarda la fauna, una volta recuperate le aree, non sono ipotizzabili impatti rilevanti sia per la modesta riduzione di habitat disponibili che l'opera determina, sia in quanto la strada risulta estremamente permeabile dal punto di vista faunistico per la presenza di lunghi tratti in opera d'arte, non provocando effetti di barriera ecologica;

- le varianti progettuali apportate nel corso dell'istruttoria risolvono sostanzialmente alcuni degli impatti sulle componenti naturalistiche;

-saranno, infatti, ulteriormente ridotte le lunghezze dei viadotti e quindi il numero delle pile, e in alcuni casi la scelta della tipologia ad arco consentirà l'eliminazione degli impatti con gli alvei torrentizi. Il recupero e la rinaturazione dei tratti dismessi, prevista nel progetto assume particolare importanza nel garantire gli effetti di recupero della continuità della rete ecologica, in considerazione dell'elevato valore naturalistico dell'area, compresa tra il Parco nazionale dell'Aspromonte e i siti di importanza comunitaria della Costa Viola;

- il nuovo progetto integrato e emendato risulta decisamente migliorativo e in alcuni casi con soluzioni di sostanziale innovazione, costituisce un deciso miglioramento anche rispetto alla situazione attuale e pertanto si caratterizza per un'impatto positivo sulla specifica componente. In particolare i viadotti Gazziano e Livorno avranno entrambe le carreggiate affiancate, riducendo decisamente l'area interclusa;

- conseguenza della nuova configurazione parallela è anche la concorrenza in un unico punto di fuga prospettico delle due vie, da cui risulta una migliore relazione spaziale e una invasività da parte delle opere decisamente minore.

-Il Viadotto Costa Viola, il cui ingombrante sviluppo rappresenta un marcato detrattore della qualità del paesaggio dell'intero tratto di costa, è notevolmente ridotto e consegue anche una migliore collocazione rispetto ai diversi piani che scandiscono il paesaggio quali la linea di riva, il primo sistema terrazzato, il terrazzo superiore. La configurazione della strada e dei manufatti esprime, a valle delle modifiche apportate, un'ottimizzazione delle relazioni spaziali e pertanto visuali con la morfologia dei luoghi, rispettandone i caratteri e le specificità dei tipi.

-L'introduzione di nuove tipologie e allineamenti delle opere d'arte, seppure visibili, ricercando una relazione mai incombente o dimensionalmente preponderante con la scala del paesaggio, consegue una consona proporzione delle opere. Ponti e viadotti pertanto sottolineano la variabilità morfologica dei valloni e delle incisioni, limitandosi alle dimensioni strettamente necessarie al superamento, senza ignorare l'andamento morfologico con opere regolarizzate, efficaci ai soli fini stradali, ma che si sovrapporrebbero, annullandola, alla variabilità dei tratti del quadro paesistico.

-La progettazione dei manufatti stradali, quale la scelta di tipologie ad arco che ripropongono, con valenza anche di salvaguardia naturalistica, un motivo di architettura stradale presente nel paesaggio, costituisce un ulteriore elemento di qualificazione dell'opera nei confronti di un paesaggio, che in questa area esprime significativi valori;

- la metodologia utilizzata dallo studio di impatto ambientale per le modellazioni dell'inquinamento atmosferico è appropriata e le simulazioni sono state effettuate correttamente per quanto riguarda la scelta dei dati di ingresso e degli scenari di calcolo. L'impatto sulla qualità dell'aria dell'infrastruttura, ai fini della tutela della salute umana, è pertanto da considerarsi contenuto e tale da non richiedere interventi di mitigazione;

-gli scenari e le metodologie adottate nello studio di impatto ambientale appaiono coerenti con le esigenze di tutela della salute e con l'inserimento delle opere nel contesto territoriale;

- la necessità di prescrivere l'adozione di sistemi più articolati di schermatura (strutture a sbalzo, diffrattore sommitale, strutture a buffles) che consentano il contenimento del rumore alla sorgente stradale, rendendo nelle aree di pertinenza residenziale il clima acustico rispondente ai limiti di riferimento. Considerato che in conclusione la commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale ha espresso parere positivo con prescrizioni in merito alla compatibilità ambientale dell'opera proposta.

- Considerato che la regione Calabria, pur sollecitata, non ha espresso il proprio parere sul progetto.

-Considerato il parere del Ministero per i beni e le attività culturali protocollo n. ST/407/18289/2001 del 19 ottobre 2001, pervenuta in data 30 ottobre 2001, con cui si esprime parere favorevole alla richiesta di valutazione di impatto ambientale, a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni: con apposita istanza inoltrata con nota n. 1490 del 28 giugno 2000, qui pervenuta in data 6 luglio 2000, protocollo ST/407/15225, l'Ente nazionale per le strade - Direzione generale, ha richiesto la pronuncia di compatibilità ambientale ex art. 6, Legge 8 luglio 1986, n. 349, per lavori di ammodernamento ed adeguamento al tipo 1/A delle norme CNR/80 nel tratto compreso tra il km 411+400 (svincolo di Bagnara escluso) ed il km 442+920 (svincolo di Reggio Calabria).

- Al riguardo, con nota protocollo n. 26214 del 22 novembre 2000, qui pervenuta in data 13 dicembre 2000 con protocollo n. ST/407/27696, la soprintendenza per i beni archeologici della Calabria ha espresso, per quanto di propria competenza, parere favorevole di massima, comunicando che i lavori previsti non interessano aree sottoposte a vincolo archeologico ma attraversano un territorio poco esplorato ma non privo di possibili preesistenze antiche: di conseguenza, per i tratti in variante che si sviluppano in superficie dei pianori, i lavori di sbancamento e movimento di terra saranno effettuati con cautela e alla presenza del personale della medesima soprintendenza che dovrà preventivamente essere avvisato.

- Con nota n. 574/P del 9 febbraio 2001 qui pervenuta in data 23 febbraio 2001 ed assunta al protocollo con n. ST/407/5168, la soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico della Calabria a seguito di sopralluogo del giorno 24 gennaio 2001 nel relazionare sull'esito dello stesso, esprime parere di massima favorevole segnalando, tuttavia, in primo luogo la necessità di individuare dei siti idonei allo smaltimento dei materiali di risulta derivante dalla demolizione dei manufatti stradali dismessi, delle strutture in c.a.

-nonchè dell'imponente quantità di materiale derivante dalle trivellazioni per la formazione delle nuove gallerie (circa 5.000.000 mc.);

-la Soprintendenza prescrive, pertanto, che i materiali, opportunamente differenziati, dovranno trovare idonea collocazione tale da non creare alterazione alla conformazione naturale, non dovranno creare intralcio visivo nè interrompere la continuità vegetazionale e faunistica dei luoghi nè tantomeno intralciare il normale smaltimento delle acque piovane. La medesima Soprintendenza fa presente inoltre: la riduzione dell'impatto determinata dalla soluzione progettuale adottata per il viadotto Costaviola che corre lungo la scarpata prospiciente il mare, consentirà la ricostruzione dell'intera scarpata fino a mare provvedendo ad opportune rimodellazioni, inerbimenti e ripiantumazioni.

- Una volta ridotto l'impatto del succitato viadotto, risulta ancora più stridente lo svincolo ad anello per Scilla che costituisce nota dissonante per l'intera pianura. Si richiede pertanto di vericare opportune soluzioni progettuali per ridurre tale impatto.

- Le aree ubicate presso la corsia sud, nel tratto terminale del percorso, residuali del vecchio tracciato autostradale potrebbero essere rimodellate e progettate come "piazzali belvedere".

- Dall'analisi della documentazione presentata ed a seguito dei sopralluoghi e delle riunioni tenutesi con l'Ente proponente e componenti del Gruppo istruttore sono emersi, nello studio di impatto ambientale elementi che necessitano di ulteriori approfondimenti relativamente alla soluzione progettuale adottata per il viadotto "Costaviola" considerata poco soddisfacente sia sotto il profilo ambientale che paesaggistico, alla soluzione ipotizzata per lo svincolo "Gallico", per l'effetto che determinerà sulla viabilità locale con conseguente sottrazione e iterclusione di aree significative;

-per lo svincolo autostradale di Scilla e in merito alla connessione con la S.S. 18. Si richiede, inoltre, uno studio più approfondito dei ripristini ambientali.

- Con nota n. 960 del 27 aprile 2001, qui pervenuta il 24 maggio 2001 con protocollo n. 1173/2001 407 B.A.P. l'Ente nazionale per le strade trasmetteva le opportune integrazioni al SIA con le modifiche e gli approfondimenti progettuali richiesti.

- La soprintendenza per i beni archeologici della Calabria con nota n. 9796 del 15 maggio 2001, pervenuta a questo ufficio in data 29 maggio 2001 con protocollo n. 1741/2001/ST/407/BAP, ribadisce il parere favorevole già precedentemente espresso.

-La Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico della Calabria, con nota n. 5087/P del 20 giugno 2001, qui pervenuta il 9 luglio 2001 con protocollo n. ST/407/6668/2001 trasmette definitivo parere favorevole ribadendo le considerazioni e le valutazioni espresse con precedente nota.

-Questo Ministero: Esaminati gli atti e gli elaborati progettuali;

-Viste le varie disposizioni di Legge indicate in oggetto; Visto il parere della soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico della Calabria e della soprintendenza per i beni archeologici della Calabria esprime parere favorevole al progetto di ammodernamento ed adeguamento alle norme CNR/80 nel tratto compreso tra il km 411+400 ed il km 442+000, a condizione che vengano rispettate le seguenti prescrizioni: che sia previsto il ripristino dello status quo ante per le parti di tracciato dimesso;

- che i materiali di risulta e provenienti da demolizioni e sbancamenti non dovranno creare alterazione alla conformazione naturale del sito, non dovranno in nessun caso creare intralcio visivo, non dovranno interrompere la continuità vegetazionale e faunistica dei luoghi;

- sia tenuto in debito conto, nell'organizzazione della cantieristica di progetto, il concerto con la competente soprintendenza per i beni archeologici di cui si richiamano le osservazioni e le prescrizioni indicate in premessa;

- preso atto che non sono pervenute istanze, osservazioni o pareri da parte di cittadini, ai sensi dell'art. 6 della Legge n. 349/1986, ger la richiesta di pronuncia sulla compatibilità ambientale dell'opera indicata;

- Ritenuto di dover provvedere ai sensi e per gli effetti del comma quarto dell'art. 6 della Legge n. 349/1986, alla pronuncia di compatibilità ambientale dell'opera sopraindicata;

- Esprime giudizio positivo circa la compatibilità ambientale del progetto relativo ai lavori di ammodernamento e di adeguamento al tipo 1a delle norme C.N.R./80 del tratto compreso tra il km 411+400 ed il km 442+920 dell'autostrada Salerno-Reggio da realizzarsi nei comuni di Bagnara Calabra, Scilla, Villa S. Giovanni, Campo Calabro e Reggio Calabria (Reggio Calabria), presentata dall'ANAS ufficio speciale infrastrutture, a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni

 

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